- 9 Dicembre 2019
- Posted by: Marinelli
- Categoria: Notizie
“Tutto cambia, cambiamo anche noi” cantava un famoso cantante. Purtroppo responsabile dei vari fegati spappolati dei già adolescenti e di gran parte degli incidenti del sabato sera.
Tuttavia, a parte le responsabilità suddette di non poco conto, il pezzo è carino. E potrebbe essere la colonna sonora del nuovo sito. Che sostituisce -ovviamente- il precedente. Bello -aveva ricevuto tanti complimenti- però ormai non più al passo con i travolgenti tempi.
E vuole essere -il nuovo-più amichevole, accogliente. Permettente di accedere ai luoghi e consentente agli assistiti di conoscere meglio le persone con le quali dovranno interagire. Probabilmente per anni, visti i tempi della Giustizia.
Sembra, inoltre, anche corretto questo scambio a doppio senso. Perché il più delle volte è l’avvocato che sa tutto dell’assistito che ha di fronte. Quest’ultimo, invece, non sa pressoché niente del suo difensore. Questo non è giusto!
Questo sito, quindi, nasce con lo scopo di rimediare a questo stato di cose. Anche di diventare una sorta di contenitore. Dove raccontare ai terrestri quello che succede nel Pianeta Giustizia. Il tutto visto dal di dentro e non da fuori.
Nasce, quindi, il nuovo sito, con l’ambizione di permettere la nascita di rapporti basati certamente sulla fiducia. Anche sulla simpatia, però, nel senso di medesimo sentire.
“Dimmi che assistiti hai e ti dirò che avvocato sei” , si potrebbe dire.
Il sito, quindi, permetterà agli assistiti di sapere fin da subito anche il pensiero dell’avvocato che hanno di fronte.
Quindi, senza tanti convenevoli, si precisa subito come, anche nella giustizia, come in qualsiasi settore pubblico ma anche privato, si è pensato solo a saccheggiare in tutti i modi possibili quello che era possibile saccheggiare. Infischiandosene, perciò, dei motivi per cui dovrebbe esistere tutto un apparato. Che dovrebbe essere il rendere un servizio ai cittadini e non favorire privilegi scandalosi. Questo è quello che è avvenuto.
E’ assolutamente necessario, dunque, intervenire sul processo civile. Perché non è serio e non è possibile avere rinvii di 2 anni.
Occorre un’accelerazione dei tempi della Giustizia. Assolutamente. Anche perché gli avvocati diventano parafulmini del malcontento degli utenti giustizia.
Però queste sono scelte politiche. Mentre chi va da un avvocato, ci va perché ha un problema. Quindi l’avvocato deve risolvere un problema all’interno di un problema ancora più grande.
Speriamo che, nel tutto cambia, vi possa rientrare anche, dentro questo vortice, la nostra sgangherata Giustizia. E cambiare in meglio.
Noi, intanto, cambiamo il sito.
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